In questi mesi di campagna elettorale mi sono impegnata, e continuo in tale direzione, a costruire un programma per la prossima Amministrazione comunale, attraverso scelte definite in approfondimento comune tra le liste che compongono la coalizione di centro sinistra, e in costante coinvolgimento fatto di confronto e discussione pubblica e trasparente con i cittadini.
Lo testimoniano le serate di presentazione del programma e di ascolto in tutti i quartieri della città, gli incontri con le diverse categorie di organizzazione dei cittadini, dai commercianti, ai “balneari”, all’associazionismo impegnato in tutti i settori, dalla cultura allo sport, all’ assistenza.
Tutti incontri svolti a porte aperte e trasmessi con dirette live Facebook.
Un impegno che, ribadisco, vuole essere anche e soprattutto un’ anticipazione dei caratteri che avrà il modo di amministrare la città, nel caso i cittadini mi diano il loro consenso.
Proprio per tali ragioni credo sia necessario sottolineare pubblicamene due precisazioni che in parte ho già chiarito in alcune delle riunioni citate.
La prima riguarda i criteri e l’etica del confronto politico.
Per quanto esso possa essere intenso e combattuto, per me si deve sempre escludere l’uso di strumenti di offesa e insulto personale, tanto meno con carattere ricattatorio, e rinvio a dinamiche occulte e “non dette”.
In tal modo si può cercare di raccogliere consenso, ma non si sollecitano le migliori qualità della partecipazione dei cittadini, che deve innanzi tutto essere “libera” e non “catturata”.
La seconda sottolineatura riguarda le stesse forme della partecipazione dei cittadini.
Specialmente attraverso i social e le discussioni che si generano su alcune piattaforme si ricava la sensazione che a volte un programma di amministrazione pubblica sia “pensato” come la semplice raccolta dei desideri e degli interessi personali.
Altre volte si ricava forte la sensazione che le persone vogliano rimanere dietro le quinte per una sorta di timore ad essere identificate o collocate entro i perimetri di appartenenze politiche che preferiscono far rimanere in ombra.
Decidendo di accettare la proposta di candidarmi a Sindaco di Civitanova Marche per la Coalizione di Centro Sinistra e Liste Civiche ho pensato a quale avrebbe dovuto essere il mio contributo personale per la politica e l’amministrazione cittadina. La prima risposta che mi sono data riguarda l’impegno trasparente, l’ascolto, la cura degli interessi globali e non parziali e ho altresì ricordato una frase per me guida di JFK “non chiederti solo cosa la città può fare per te, ma soprattutto quanto sei disposto a fare tu per la tua città”.
A Civitanova Marche dobbiamo costruire un nuovo metodo di amministrare la città: la partecipazione di tutti i cittadini, l’informazione, l’ascolto, la trasparenza, la rendicontazione sociale saranno gli strumenti propedeutici alle decisioni politiche che verranno attuate con la competenza, la serietà e la disponibilità di una squadra di governo a disposizione, con gentilezza, della città.
Il principio di “cittadinanza generosa” condurrà i futuri amministratori a comprendere priorità collettive, compresenza di interessi e preoccupazioni, ricomposti in una idea e un programma di “bene comune” che sia effettivamente realizzabile dalla direzione politica eletta a guida della Amministrazione.
Vorrei, attraverso questa mia nota, che si comprendesse che tale modo di intendere sia l’impegno politico, sia le modalità di definizione e di realizzazione di un programma per il futuro di Civitanova, rappresentano per me vincoli, prima di tutto etici, e poi necessariamente politici che intendo comunque osservare e rispettare.
Li propongo anche a tutti i contendenti, per quanto aspri possano essere il conflitto e le differenze di opinione con loro.
Mirella Paglialunga
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